Tematica Animali preistorici

Suchomimus tenerensis Sereno et al., 1998

Suchomimus tenerensis Sereno et al., 1998

foto 807
Ill.: Dmitry Bogdanov
(Da: en.wikipedia.org)

Phylum: Chordata Haeckel, 1874

Subphylum: Vertebrata Cuvier, 1812

Classe: Dinosauria Owen, 1841

Ordine: Saurischia Seeley, 1887

Famiglia: Spinosauridae Stromer, 1915

Genere: Suchomimus Sereno et al., 1998

Descrizione

Nel 1997 il paleontologo Paul Sereno e il suo team fecero una scoperta notevole nel sito di Gadoufaoua, nella Formazione Elrhaz: un esemplare fossile che rappresentava circa due terzi degli elementi scheletrici di un grande teropode carnivoro, in Niger. La prima scoperta, un artiglio di grandi dimensioni del primo dito della mano, è avvenuta il 4 dicembre 1997 grazie a David Varricchio. L'11 novembre 1998, Paul Sereno, Allison Beck, Didier Dutheil, Boubacar Gado, Hans Larsson, Gabrielle Lyon, Jonathan Marcot, Oliver Walter Mischa Rauhut, Rudyard Sadleir, Christian Sidor, David Varricchio, Gregory Wilson e Jeffrey Wilson nominarono e descrissero la specie tipo Suchomimus tenerensis. Il nome generico Suchomimus ("imitatore di coccodrilli") deriva dal greco souchos, il nome greco per il dio egiziano della testa di coccodrillo Sobek, e mimos mimo, per via della forma della testa dell'animale che sembra imitare quella dei coccodrilli. Il nome specifico, tenerensis, prende il nome dal deserto del Ténéré dove è stato ritrovato l'animale. L'olotipo, MNN GDF500, del Suchomimus è stato ritrovato nei letti Tegama della Formazione Elrhaz risalenti all'Aptiano. L'olotipo si compone di uno scheletro parziale privo di cranio, e comprende tre costole cervicali, alcuni elementi di quattordici vertebre dorsali, dieci costole dorsali, alcuni elementi di tre vertebre sacrali, elementi di dodici vertebre caudali, chevron, una scapola, un coracoide, un avambraccio, un lato del bacino e parte di un arto posteriore. La colonna vertebrale era in gran parte articolata, il resto consisteva in ossa disarticolate. Parti dello scheletro erano state esposte sulla superficie del deserto e avevano subito danni da erosione. Inoltre, diversi esemplari sono stati assegnati come paratipi: MNHN GDF 501, un muso; MNHN GDF 502, un osso quadrato; MNHN GDF 503, MNHN GDF 504, MNHN GDF 505, tutti e tre parti di mascelle; MNHN GDF 506: un epistrofeo; MNHN GDF 507, una vertebra cervicale posteriore; MNHN GDF 508, una vertebra dorsale posteriore; MNHN GDF 510, una vertebra caudale; e MNHN GDF 511, un'altra vertebra caudale. I fossili fanno parte della collezione del Musée National du Niger. La descrizione iniziale del Suchomimus era preliminare. Nel 2007 la forcula, trovata durante una spedizione nel 2000, è stata descritta in dettaglio. La lunghezza dell'esemplare tipo del Suchomimus, un individuo subadulto, venne inizialmente stimata intorno ai 10,3-11 m, per un peso stimato tra le 2,7 e le 5,2 t. Gregory S. Paul, tuttavia, ha fornito stime inferiori, con una lunghezza di 9,5 m, per un peso 2,5 t. A differenza della maggior parte dei dinosauri teropodi di grandi dimensioni, il Suchomimus possedeva un muso molto lungo, basso e dalle fauci strette, formate da un'espansione anteriore della premascella e del ramus anteriore della mascella. La pre mascella presentava un ramo verso l'alto che escludeva la mascella superiore dalle narici. Le mascelle presentavano circa 122 denti conici ed appuntiti, non molto affilati e curvati leggermente all'indietro, e dalla dentellatura sottile. La punta del muso era allargata lateralmente e presentava una "rosetta terminale" di denti più lunghi, 7 per lato, e circa lo stesso numero nella parte corrispondente della mandibola. Più indietro, erano presenti almeno 22 denti per lato mascellare, mentre l'intera mandibola conteneva circa 32 denti. La mascella presentava una sporgenza prominente proprio dietro la rosetta, sporgente verso il basso; questa parte convessa della mascella è dove alloggiavano i denti più lunghi dell'intero cranio. Le prominenze interne dell'osso mascellare si incontrano a grande distanza, formando un palato secondario chiuso che irrigidiva il muso. Le narici ossee erano lunghe, strette e posizionate orizzontalmente; lo stesso valeva per la più grande finestra ante orbitale, un paio di aperture poste davanti agli occhi. La parte posteriore del cranio è poco conosciuta, sebbene sappiamo che l'osso quadrato era corto, separato dall'osso quadrato ugale da un grande forame quadratico. La mandibola era molto allungata e stretta, formando una struttura rigida mentre i rami mandibolari si toccavano sulla linea mediana, rinforzando la mandibola contro le forze di torsione (flessioni e torsioni). Gli autori che descrissero il Suchomimus per la prima volta stabilirono alcuni autapomorfie (tratti derivati unici). Le spine neurali sporgenti verso l'alto delle vertebre dorsali posteriori, sacrali, e caudali anteriori, sono espanse in vista laterale. Gli angoli superiori dell'omero sono molto robusti. L'omero presenta un'estensione (crescita eccessiva dell'osso) sopra il condilo che toccava il radio a forma di uncino. Il collo era relativamente lungo e muscoloso, come dimostrato dalle forti epipofisi. Erano presenti circa sedici vertebre dorsali, le cui spine neurali erano insolitamente estese, in un'estensione a forma di lama verso l'alto, ed allungate nella parte posteriore. Quelle delle cinque vertebre sacrali erano le più lunghe. Questa vela che andava a formarsi, grazie all'estensione delle spine neurali, continuava fino a metà della coda. Non è certo quale fosse il ruolo di queste spine allungate: forse supportavano una bassa vela di pelle, più alta sui fianchi, più bassa e più estesa posteriormente, rispetto a quella dello Spinosaurus. La forcula è a forma di V e indica un torace alto e stretto. L'omero era molto grande e robusto, eguagliato in dimensioni solo da quello del Megalosaurus e del Torvosaurus. Di conseguenza, l'ulna era ben sviluppata con un enorme olecrano, un tratto eccezionale condiviso con il Baryonyx. La forte muscolatura del braccio, aggiungeva potenza ai grandi artigli della mano, il cui primo dito presentava un grande artiglio, lungo circa 19 cm. Nel bacino, l'ileo è alto. Il pube ha una superficie frontale più ampia della superficie laterale. Il femore è dritto e robusto, con una lunghezza di 107 cm nell'olotipo. Il suo piccolo trocantere è marcatamente simile a una piastra. Charig e Milner proposero una dieta piscivora per il Baryonyx già nel 1986. Ciò è stato successivamente confermato nel 1997 con la scoperta di squame di pesce parzialmente digerite all'interno della gabbia toracica dell'olotipo. Nel 1998 Sereno e colleghi suggerirono una dieta simile per il Suchomimus, sulla base del suo lungo muso, la rosetta a forma di cucchiaio alla fine della mascella e i lunghi denti conici che ricordano quelli dei coccodrilli odierni. Il paleontologo americano Thomas Holtz notò che i denti degli spinosauridi erano più adattati ad afferrare e trattenere piuttosto che per lacerare, come si può evincere dall'assenza di dentellature, che nella maggior parte degli altri teropodi sono più sviluppate. L'ampio palato secondario dell'animale, avrebbe reso più solido il palato, permettendogli di resistere meglio alle forze di torsione esercitate dalla preda. Il resto del corpo del Suchomimus non mostra particolari adattamenti ad una vita acquatica. La scoperta del Suchomimus ha rivelato che i crani degli spinosauridi erano significativamente meno profondi, più allungati e stretti di quanto si pensasse in precedenza. L'uso dei robusti arti anteriori e dei grandi artigli degli spinosauridi rimane ancora un argomento dibattuto. Nel 1986 Charig e Milner ipotizzarono che il Baryonyx cacciasse rimanendo accovacciato sulla riva dei fiumi, usando i lunghi artigli per arpionare e tirare fuori i pesci dall'acqua, come un moderno orso grizzly. Nel 1987 il biologo britannico Andrew Kitchener ipotizzò che i lunghi arti e gli artigli ricurvi del Baryonyx fossero usati per aprire le carcasse, ma tale ipotesi è stata criticata dalla maggior parte dei ricercatori che hanno sottolineato che nella maggior parte dei casi una carcassa sarebbe già stata in gran parte svuotata dai suoi predatori iniziali. Uno studio del 2005 del paleontologo canadese François Therrien e colleghi ha ipotizzato che gli arti anteriori degli spinosauridi fossero probabilmente usati per cacciare prede più grandi, dato che il loro muso non poteva resistere allo stress di flessione e alle forze di torsione esercitate dalla preda. In una revisione del 2017 della famiglia, David Hone e Holtz ipotizzarono che gli arti e artigli di questi animali potessero essere usati per scavare in cerca di fonti d'acqua o prede difficili da raggiungere, oltre a scavare nel terreno per costruire nidi. Uno studio del 2022, confrontando la densità ossea di Suchomimus, Baryonyx e Spinosaurus ha rivelato che gli spinosauridi avevano stili di vita ecologicamente disparati. Lo stesso Suchomimus era più adattato a una vita semi-acquatica, cacciando in acque poco profonde grazie alle sue ossa cave, mentre il Baryonyx e lo Spinosaurus erano in grado di immergersi completamente sott'acqua e inseguendo le loro prede in caccie subacquee. Grazie alle loro ossa più dense e pesanti il Baryonyx e lo Spinosaurus sarebbero stati in grado di immergersi più facilmente e rimanere sommersi, permettendo loro di cacciare sott'acqua e occupare una nicchia ecologica più derivata del Suchomimus.

Diffusione

Il Suchomimus visse in quello che oggi è il Niger, durante il tardo Aptiano fino alle prime fasi dell'Albiano, nel Cretaceo inferiore, 112 milioni di anni fa. La Formazione Elrhaz, parte del gruppo Tegama, è costituita principalmente da arenarie fluviali a basso rilievo, molte delle quali sono oscurate dalle dune di sabbia. I sedimenti sono a grana grossa o media, quasi privi di grana fine. Gli strati di sedimenti della formazione sono stati interpretati come un habitat interno di estese pianure alluvionali di acqua dolce e fiumi in rapido movimento, con un clima tropicale che probabilmente viveva periodi di siccità stagionali. Questo ambiente ospitava una varietà di fauna tra cui dinosauri, pterosauri, tartarughe, pesci, squali hybodonti e bivalvi d'acqua dolce. Il Suchomimus coesisteva con altri teropodi come l'abelisauride Kryptops, il carcharodontosauride Eocarcharia e un noasauride ancora non descritto. I dinosauri erbivori della regione includevano iguanodonti come l’Ouranosaurus, l’Elrhazosaurus, il Lurdusaurus, e due sauropodi, il Nigersaurus e un titanosauro ancora non descritto. I crocodylomorphi erano abbondanti; rappresentati da specie giganti come il pholidosauro Sarcosuchus, nonché da piccoli notosuchi come l’Anatosuchus, Araripesuchus e lo Stolokrosuchus. La flora locale probabilmente consisteva principalmente di felci, equiseti e angiosperme, basati sugli adattamenti dietetici dei grandi diplodocoidi che vivevano nella regione.

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00422 Data: 24/05/1999
Emissione: Giornata della Terra, specie in via di estinzione, estinte e preistoriche
Stato: Micronesia
00635 Data: 15/06/2015
Emissione: Storia della fauna
Stato: Mozambique

01430 Data: 04/04/2007
Emissione: Dinosauri
Stato: Congo (Kinshasa)
01945 Data: 10/02/2005
Emissione: Animali preistorici
Stato: Grenada Carriacou and Petite Martinique

02045 Data: 25/02/2009
Emissione: Animali preistorici
Stato: Guinea
02160 Data: 12/12/2014
Emissione: Dinosauri
Stato: Guinea-Bissau

02248 Data: 27/11/2006
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Stato: Guinea-Bissau
02546 Data: 10/03/2014
Emissione: Dinosauri africani
Stato: Ivory Coast

03362 Data: 15/04/2013
Emissione: Animali preistorici del Niger
Stato: Niger
Nota: Emesso in un foglietto di 4 v. diversi
03819 Data: 10/01/2004
Emissione: Dinosauri
Stato: St. Thomas and Prince

03968 Data: 01/12/2016
Emissione: Dinosauri
Stato: Solomon Islands
Nota: Emesso in foglio
di 36 v. diversi
04020 Data: 02/11/2009
Emissione: Dinosauri in stampa tridimensionale
Stato: South Africa

04021 Data: 02/11/2009
Emissione: Dinosauri in stampa tridimensionale
Stato: South Africa
04499 Data: 30/03/2017
Emissione: Dinosauri
Stato: Sierra Leone
Nota: Emesso in un foglietto di 4 v. diversi

05267 Data: 25/07/2019
Emissione: Dinosauri
Stato: Sierra Leone